Progetti
Dove gli altri non possono o non vogliono arrivare.
Nel 2020 nel campo profughi di Moria, sull’isola greca di Lesbo, risultavano registrate circa 25.000 persone – un terzo delle quali bambini – a fronte di una capacità di accoglienza non superiore a 3100 posti. Una situazione caotica che ha generato scontri, sommosse, episodi di violenza, molti a danno di donne, scaturiti dalle disumane condizioni di vita in cui da allora vertono i fuggitivi dalla Turchia, rimasti bloccati a Moria e negli altri campi profughi delle isole greche.
L’obbiettivo di MSF e dell’UBI è quello di soccorrere e assistere la frangia più vulnerabile di questi “prigionieri dell’Egeo” con cure medico-specialistiche e attività di servizio di salute mentale per rifugiati e migranti sopravvissuti a episodi di violenza o tortura; cure pediatriche di qualità, assistenza pre e post-natale; consulenza ginecologica anche per le donne vittime di violenza sessuale. E naturalmente beni di prima necessità per la sussistenza, l’igiene, il riparo. In attesa di poter uscire da questo limbo di sofferenza continueremo a intervenire per tutelare la loro dignità.
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