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Dove gli altri non possono o non vogliono arrivare.
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Home » Progetti » Percorsi di consapevolezza nelle carceri
Siamo convinti che la meditazione, per chi vive la dura realtà della reclusione, possa essere uno strumento utile ad affrontare la quotidianità, ma anche a creare delle condizioni favorevoli all’elaborazione interiore degli errori commessi e a gettare i semi di un atteggiamento nuovo, più costruttivo per sé e per gli altri, quando si affronta la fase delicata del rientro in società.
È questo il motivo per cui abbiamo scelto di finanziare stabilmente il Liberation Prison Project, una realtà ormai molto presente negli istituti penitenziari della Penisola. Ma i vari percorsi di meditazione e di consapevolezza, condotti in modalità individuale o di gruppo, non sono prerogativa dei soli detenuti: a poter beneficiare delle attività fondate sullo studio della mente che si ispira agli insegnamenti della filosofia buddhista c’è il personale giuridico-pedagogico, gli agenti di polizia penitenziaria, le persone affidate in esecuzione penale esterna e i familiari di persone detenute o ex-detenute. Portare il dharma in tali contesti può significare fare esperienza di liberazione in luoghi deputati, per antonomasia, alla costrizione e alla separazione.
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